Il vino e l’innovazione: dalla potatura alla bottiglia l’intelligenza artificiale entra anche nelle vigne


di
Marcello Pasquero

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«Grazie all’intelligenza artificiale controlliamo il 90% delle lavorazioni dalla vigna alla tavola, il prossimo passo? Avere solamente trattori a guida autonoma, senza rischi per gli operatori», garantisce Enrico Crola, titolare della Cantine Crola di Mezzomerico (No). L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo del vino, dal monitoraggio costante dei vigneti che permetterà di controllare molte delle malattie della vite passando per l’affinamento e l’imbottigliamento per arrivare fino alle strategie di marketing.

In un periodo in cui il settore è in apprensione per i dazi promessi da Donald Trump e per il giro di vite del nuovo codice della strada, l’intelligenza artificiale diventa una preziosa alleata per traghettare il mondo del vino fuori dalla crisi. Se ne è discusso nel talk più atteso del Salone del vino appena conclusosi alle Ogr in un incontro in cui si è parlato delle nuove frontiere del settore con Federica Toso, Presidente di Torino Digital Days, e i referenti di Crola Wines, XFarms, Winelivery e Terra & Tech, il progetto di open innovation di Filiera Futura e I3P che ha da poco completato con successo una call per creare una startup sul tema.




















































«La nostra è un’azienda che ha la tecnologia nel dna — spiega Enrico Crola —. Arrivavamo da una estrazione puramente informatica quando nel 2009 abbiamo deciso di entrare nel mondo del vino. Era il nostro modo per sfuggire alla routine del lavoro in ufficio. Siamo partiti con un ettaro per arrivare ai 10 attuali di completa produzione. Abbiamo cercato di proiettare un territorio, quello delle colline novaresi, dove nel 1841 nacque la prima cantina sociale d’Italia, nel presente e nel futuro grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale».

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Inizialmente l’innovazione della Cantine Crola passa dal prodotto con uno dei primi spumanti metodo classico da uve di Nebbiolo, in seguito si sposta a tutte le fasi del ciclo del vino. «Volevamo che l’uva che arriva in cantina fosse di ottima qualità per questo ci siamo affidati alla piattaforma X farm — Sottolinea l’informatico divenuto produttore —. Con un avanzato sistema di sensori monitoriamo tutti i filari. I sensori analizzano costantemente parametri come la temperatura e l’umidità, in questo modo è possibile avere una fotografia in tempo reale dello stato di salute della vite».  Tutti i dati vengono raccolti da una centralina che indica tempi e modalità di intervento: «La piattaforma gestisce ogni fase dalla fenologia della pianta, dalla potatura invernale alla vendemmia e riesce a contare anche i grappoli che si formano. A completare il monitoraggio sono le analisi fotosensoriali con droni che indicano puntualmente dove andare a intervenire con i trattamenti. In questo modo è possibile scongiurare le malattie della vite riducendo al minimo i prodotti per i trattamenti».

Il sistema, infatti, permette di valutare l’umidità presente sulle singole foglie indicando agli atomizzatori in quali zone dei filari andare a intervenire per scongiurare le malattie funginee evitando al contempo interventi a tutto campo onerosi e dannosi per l’ambiente. Dalla vigna l’intelligenza artificiale si è spostata anche in cantina: «Con la stessa piattaforma siamo in grado di controllare ogni fase della vinificazione, dell’affinamento e dell’imbottigliamento completando ogni lavorazione in modo ottimale e con le tempistiche migliori — aggiunge Crola che precisa — l’intelligenza artificiale ci aiuta anche nelle strategie di marketing, in questo momento non è possibile prescindere dalla tecnologia, chi non si sta accorgendo delle opportunità derivanti dall’AI verrà cancellato perché rimarrà ancorato al passato mentre oggi il vino si nutre di innovazione e modernità».

Se volge lo sguardo al futuro Tutti i dati vengono raccolti da una centralina che indica tempi e modalità di intervento concentrate su singole esigenze a guida autonoma manovrati a distanza da un operatore in grado di analizzare puntualmente i dati raccolti dalla piattaforma, una vera e propria rivoluzione che permetterà risparmi, sostenibilità, ma soprattutto consentirà di eliminare gli incidenti sul lavoro in campagna». Partendo dall’esperienza di cantine come la Crola ha preso vita lo studio «Terra & Tech-Innovazione per la filiera del vino», coordinato da Riccardo Valpiani, responsabile dello scouting tecnologico e consulente di Filiera Futura e I3P, l’incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino.

«La call si è appena conclusa e si è sviluppata su tre fasi, la prima di ascolto nelle aziende del Nord, del Centro e del Sud Italia con vere e proprie interviste per ascoltare le esigenze dei produttori — Spiega Valpiani che aggiunge — nella seconda fase siamo andati a ricercare le migliori soluzioni digitali e tecnologie innovative per risolvere i problemi e soddisfare i bisogni individuati e nella terza andremo a sperimentare le nuove tecnologie direttamente sul campo mettendo in contatto il mondo del vino con il mondo dell’innovazione».

L’obiettivo è mettere a disposizione di tutte le aziende agricole italiane le enormi potenzialità derivanti dall’intelligenza artificiale: «Da aprile inizierà la sperimentazione sul campo per far sì che l’innovazione tecnologica possa diventare cruciale per consolidare la posizione di leadership globale dell’Italia nel settore enologico», conclude Valpiani.  

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