Musica ed emozioni travolgenti, stereotipi e parità di genere. Un mondo raccontato attraverso il teatro. La performance “Donne: il silenzio dopo le parole” che è stata portata in scena da TheaLab ha rotto il ghiaccio lasciando la sala stordita dalla potenza del messaggio. Si è aperta tra gli applausi, la Giornata internazionale della donna attorno alla tavola rotonda organizzata alle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino per parlare di “Violenza e gap di genere nel mondo del lavoro” che si è svolta nei locali di via XX Settembre.
Tra i contributi della psicologa Lorella Giglioli e dell’avvocata Beatrice Palchetti del centro Lilith (interventi concentrati su mobbing e violenza economica) e anche quello di Maria Cristina Arba, responsabile Coordinamento Donne Cgil Toscana, che ha parlato di “Donne e lavoro tra stereotipi e pregiudizi“.
Precarietà lavorativa, carriere interrotte, sbilanciamento nella distribuzione dei carichi di cura, guadagni inferiori e la maternità che continua a essere vista come una problematica contro cui le aziende cercano di barcamenarsi. “Benvenuti nel mondo della donna. La Toscana è un’isola felice almeno per qualche aspetto – ha dichiarato Arba – Abbiamo i nidi gratis, ma va peggio su altri fronti. I voucher per i contributi economici sono erogati per lo più a donne, un numero che triplica rispetto agli uomini in caso di extracomunitarie. La precarietà è donna, la mancata sicurezza sul lavoro è donna. I dispositivi di sicurezza sono ricalcati sulla figura maschile”.
Diverse le riflessioni da fare. Come quella sul congedo di paternità: “L’Italia è fanalino di coda. Nel 2022 costretta da una direttiva europea ha portato alla concessione di 10 giorni. Come Cgil stiamo chiedendo che vengano aumentati”. Avanti con l’intervento di Giovanna Passeri, vicepresidente Confcommercio Empolese Valdelsa, imprenditrice nel campo dell’immobiliare e volontaria Lilith. Dalla crisi abitativa, che colpisce con ancora più forza il genere femminile, soprattuto se si tratta di donne sole con figli, alla violenza economica (anche nella separazione) “di cui si parla poco, ma che sta alla base delle future forme di violenza”, ci si è chiesti cosa succede se a subire è una libera professionista. Ha risposto Alberta Bagnoli, presidente Cna Impresa Donna Firenze, portando la sua testimonianza. “Sono stata vittima di stalking. L’argomento è cruciale, le imprenditrici non denunciano ed è un dato di fatto. Devono aprire ogni mattina la loro azienda, hanno una responsabilità anche nei confronti dei dipendenti. Servono tutele, sostegni. Un Fondo ad hoc”.
Quanto al futuro, le statistiche non confortano. Secondo il Global Gender Gap Report “Ci vorranno 131 anni per colmare il divario globale di genere. Ne mancano 169 per arrivare alla parità economica”. Eppure le imprese in rosa in Italia sono in crescita. Dall’ultimo rilievo se ne contano oltre un milione e 300mila, pari al 22% del tessuto produttivo. I settori sono per lo più rivolti all’assistenza sociale, sanità, istruzione, alloggio, ristorazione, servizi alla persona. In aumento le attività immobiliari, di noleggio, agenzie di viaggi, attività assicurative.
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