Più volte si è sottolineato in queste pagine quanto sia
importante, in materia di bonus fiscali, adottare un comportamento
prudente, preciso e meticoloso, e di quanto sia altrettanto
fondamentale ricorrere all’istituto dell’interpello prima di
assumere comportamenti fiscalmente rilevanti, e spesso
irreversibili, come la fruizione dello sconto in fattura. Si è
altresì detto che lo Stato ha a disposizione strumenti di controllo
e di repressione dei comportamenti fraudolenti e irregolari, molto
potenti ed efficaci.
Per questo motivo, si è cercato di seguire in questi anni le
continue carambole normative, passo dopo passo, nella
consapevolezza che “la legge non ammette ignoranza” e senza molta
fiducia che il caos normativo potesse, un domani, costituire una
giustificazione per omissioni o errori legati alla fretta o alla
scarsa conoscenza della materia. Il tempo ci ha dato ragione.
Gli orientamenti giurisprudenziali
Le prime sentenze che hanno trattato la materia del Superbonus
si sono rivelate piuttosto “disorientanti”, poiché i giudici
(trattandosi di una tematica senza precedenti) si sono espressi con
opinioni contrastanti. Tuttavia, ora le cose sembrano cominciare ad
assumere un orientamento più condiviso e omogeneo.
Ad esempio, è ormai chiaro che è relativamente semplice ottenere
la risoluzione del contratto d’appalto in caso di inadempimento da
parte dell’impresa, così come non è difficile ottenere la
restituzione di somme versate in anticipo per lavori non
realizzati.
In senso opposto, la giurisprudenza di merito ha stabilito che,
per ottenere il risarcimento dei danni subiti, il committente deve
dimostrare in modo minuzioso di averli effettivamente subiti,
allegando una perizia tecnica. Inoltre, il suo comportamento
“inerte”, cioè non “proattivo” nel risolvere i problemi e
sollecitare gli adempimenti contrattuali (ai professionisti, alle
imprese, etc), è mal visto dai giudici. Analogamente, il danno da
“perdita di chance” deve essere oggettivamente dimostrato, così
come gli eventuali danni psicofisici e di disagi da 110%, che
richiedono sempre una perizia medico-legale.
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