Tre nuove sale operatorie all’avanguardia e un robot chirurgico: inaugurato il nuovo blocco operatorio dell’ospedale di Ravenna


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Con l’inaugurazione del nuovo blocco operatorio multidisciplinare, l’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna compie un significativo passo avanti nell’innovazione tecnologica e nell’ampliamento della propria capacità chirurgica. Tre nuove sale operatorie, dotate di apparecchiature digitali avanzate, arricchiscono l’offerta sanitaria, migliorando la qualità delle cure e il percorso formativo per gli studenti di Medicina.

Un nuovo blocco operatorio all’avanguardia

Il presidio ospedaliero di Ravenna si arricchisce di un nuovo blocco operatorio multidisciplinare costituito da 3 sale operatorie, dedicate all’alta complessità chirurgica, con dotazioni ad alta valenza tecnologica e con allestimento di apparecchiatura digitale per la trasmissione in tempo reale delle immagini operatorie, utili sia per convegni scientifici e audit clinici, sia per la formazione di specializzandi e studenti della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus universitario di Ravenna.

Il nuovo blocco operatorio multidisciplinare incrementerà l’offerta della piattaforma chirurgica dell’ospedale di Ravenna, passando dalle attuali 8 sale operatorie già presenti, a 11. Con questa nuova realizzazione, salgono complessivamente a 13 le sale operatorie presenti al Santa Maria delle Croci (11 al blocco operatorio + 2 situate al blocco decentrato di Oculistica e Terapia Antalgica).

Investimenti e interventi strutturali

L’intervento per la realizzazione delle tre nuove sale operatorie dell’ospedale di Ravenna, finanziato nell’ambito del programma straordinario di investimenti in sanità, è parte di un più ampio programma di ristrutturazione e adeguamento dei blocchi operatori e delle aree intensive e completamento della dotazione tecnologica delle aree emergenza e urgenza dell’Ausl della Romagna che ha riguardato trasversalmente tutti gli ambiti territoriali in cui è articolata l’Azienda, ponendosi l’obiettivo della riqualificazione della rete dei blocchi operatori e delle aree intensive con le relative tecnologie dei presidi ospedalieri di Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena.

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Nel caso del presidio ospedaliero di Ravenna Il progetto ha previsto l’adeguamento dal punto di vista funzionale, impiantistico e tecnologico del vecchio blocco operatorio di 600 mq posto in adiacenza a quello di più recente realizzazione della Palazzina DEA, realizzando dunque un’unica piattaforma operatoria di 8+3 sale operatorie.

Parallelamente, è stata avviata la prima fase di un più ampio intervento di miglioramento sismico, finanziato con 5 milioni di euro attraverso fondi Pnrr per poi proseguire con i successivi programmi di investimento ex art. 20 dei prossimi anni.

Il costo complessivo della riqualificazione e ristrutturazione del nuovo blocco operatorio, comprese anche le tecnologie biomediche, è pari a circa 7,3 milioni di euro, di cui circa 4,5 milioni finanziato nell’ambito Accordo Stato-Regione ex art. 20 L. 67/88.

Un piano per ridurre le liste d’attesa

Per rispondere agli obiettivi nazionali e regionali di abbattimento delle liste di attesa chirurgiche, è stato attivato un programma di riorganizzazione e di reingegnerizzazione del percorso chirurgico dell’ospedale di Ravenna che ha permesso, in questi ultimi anni, di far aumentare il volume degli interventi del 15% rispetto al 2019: nel 2024 sono stati programmati 6.385 interventi, contro i 5.565 del 2019.

È stato avviato dal 2021 un piano di smaltimento liste di attesa chirurgiche aziendale che ha permesso anche per l’ospedale di Ravenna il recupero della totalità degli interventi procastinati durante la pandemia Sars-COV-2, e il miglioramento dei tempi di attesa degli interventi di bassa-media complessità chirurgica, come ernie inguinali, colecisti e interventi proctologici, mediante lo sviluppo di una piattaforma chirurgica integrata con il Presidio distrettuale di Lugo, secondo il nuovo assetto aziendale Chirurgia 2.0, basato su un approccio focused oriented e focused factory, garantendo un’offerta delle cure in prossimità, responsiva e accessibile, rispetto all’esigenza di cura del paziente.

Chirurgia robotica: un salto nel futuro grazie ai donatori

Dal 2022, l’Ospedale di Ravenna è diventato un Centro leader aziendale per il trattamento chirurgico sia della patologia colorettale che delle malattie infiammatorie croniche, collaborando con l’Università di Bologna in progetti di ricerca e didattica.

Entro il 2025, sarà attivato il percorso di chirurgia robotica, che offrirà un trattamento chirurgico di maggior precisione e migliori esiti di cura post-chirurgico. L’acquisizione del robot chirurgico, tramite noleggio, è stato reso possibile grazie al contributo di storici sostenitori dell’Ospedale di Ravenna: Fondazione Cassa Risparmio Ravenna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Ail Ravenna e Confindustria Romagna. Il contributo complessivo ammonta a un milione di euro.

A supporto di questa innovazione, un donatore ravennate ha avviato una raccolta fondi per l’acquisto di una seconda colonna videolaparoscopica a risoluzione 4K. Infine, grazie alla partecipazione al Bando dei Contributi Liberali della Banca D’Italia è stato assegnato un contributo che permetterà l’acquisizione delle tecnologie digitali necessarie.

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Le dichiarazioni

“Questo importante traguardo si inserisce in un disegno più ampio di integrazione tra ospedali – ha evidenziato Tiziano Carradori, direttore generale AUSL Romagna – e servizi territoriali. Chi lavora all’interno degli ospedali sa bene che se non interviene una rete di servizi, la potenza non ha storia. La messa in rete delle piattaforme fra territori rappresenta un modello organizzativo in grado di garantire equità nell’accesso dei cittadini alle strutture sanitarie. L’altro fattore di forza è rappresentato dal prospero rapporto con il luogo della conoscenza, rappresentato dall’università. La collaborazione stretta, creata in questi anni e l’implementazione che deve proseguire, rappresentano un dovere. Ossia quello di formare i professionisti che verranno dopo di noi. Un forte ringraziamento, non formale voglio rivolgerlo ai donatori, Fondazioni bancarie, Ail e Confindustria Romagna che continuano a supportare e a credere nel valore della sanità pubblica”. Senza questo importante apporto, tante scelte non potrebbero essere fatte. Infine un grande riconoscimento alla nostra comunità professionale, sempre più giovane e motivata”.

“Con questo nuovo blocco operatorio Ravenna e tutta la sanità pubblica dell’Emilia-Romagna si arricchiscono di spazi e strumentazioni – spiegano il presidente della Regione, Michele de Pascale, e l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– ad altissima valenza tecnologica. Non solo tre nuove sale operatorie che permetteranno di incrementare il numero di interventi, ma anche un’apparecchiatura digitale per la trasmissione in tempo reale delle immagini che sarà a servizio dei clinici, degli studiosi e dell’attività didattica verso specializzandi e studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Universitario. Poi un robot chirurgico, acquisito grazie all’impegno comune e alla generosità di tanti sostenitori storici di questo ospedale, che consentirà trattamenti di ancora maggior precisione e migliori esiti di cura post operatori. Continueremo a investire, come abbiamo fatto anche per questa realtà, sulle tecnologie e sull’edilizia sanitaria, ma soprattutto sul personale, il patrimonio più importante che dobbiamo difendere e valorizzare”.



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