Numerosi indicatori evidenziano le persistenti disparità economiche tra donne e uomini, che i dati rendono innegabilmente evidenti. Nonostante la più alta parità di genere tra tutte le regioni nel Global gender gap report 2023 del World economic forum, l’Europa non fa eccezione a queste sfide.
Secondo Eurostat, nel 2023 le donne nell’Ue hanno guadagnato il 12 per cento in meno degli uomini. Ciò significa che le donne hanno guadagnato solo 88 euro per ogni 100 euro guadagnati dagli uomini.
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Il divario retributivo di genere nell’Ue era del 16 per cento nel 2013, quattro punti percentuali in più rispetto al 2023.
Il divario retributivo di genere non corretto è un indicatore utile. Si tratta della “differenza tra la retribuzione oraria lorda media di uomini e donne espressa in percentuale della retribuzione oraria lorda media degli uomini”. Il calcolo include le imprese con dieci o più dipendenti.
Nel 2023, il divario retributivo di genere non corretto variava da -0,7 per cento in Lussemburgo a 19 per cento in Lettonia. Un tasso negativo indica che le donne, in media, hanno guadagnato più degli uomini.
La visualizzazione degli importi invece delle percentuali potrebbe rendere più facile capire quanto guadagnano le donne per ogni 100 euro guadagnati dagli uomini.
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Nel 2023, le donne in Lettonia guadagneranno solo 81 euro per ogni 100 euro guadagnati dagli uomini, seguite dall’Austria (82 euro) e dalla Repubblica Ceca (82 euro).
Queste disparità diventano ancora più significative se considerate in termini di stipendi mensili. Ad esempio, se ipotizziamo uno stipendio medio di 2mila euro in Austria, le donne guadagnerebbero 360 euro in meno degli uomini ogni mese.
Il Lussemburgo è l’unico Paese in cui le donne (101 euro) guadagnano più degli uomini (100 euro).
Anche in Belgio, Italia e Romania il divario retributivo era inferiore a 5 euro, il che li rende i Paesi migliori per le donne dopo il Lussemburgo.
Tra le prime cinque economie europee, il divario retributivo di genere rimane significativo, tranne che in Italia. La Germania si è classificata al quinto posto tra i 31 Paesi, con le donne che guadagnano solo 82 euro per ogni 100 euro guadagnati dagli uomini. Nel Regno Unito la cifra era di 86 euro, mentre in Francia era di 88 euro.
La Spagna si è collocata solo leggermente al di sotto della media Ue, con 91 euro, mentre l’Italia ha registrato il terzo divario più basso, con le donne che guadagnano 98 euro per ogni 100 euro guadagnati dagli uomini.
Esaminando le tendenze principali, i Paesi dell’Europa orientale e centrale presentano divari retributivi di genere più ampi. Al contrario, i Paesi dell’Europa meridionale come Italia, Spagna e Portogallo hanno registrato alcune delle disparità più basse.
Anche i Paesi nordici continuano a registrare significativi divari retributivi di genere, con Finlandia, Danimarca e Norvegia che superano tutti la media dell’Ue. Ciò può sorprendere, data la loro solida reputazione in materia di uguaglianza di genere.
La Commissione europea indica quattro ragioni principali per il divario retributivo tra donne e uomini.
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Sovrarappresentazione delle donne nei settori meno retribuiti: La Commissione sottolinea che circa il 24 per cento del divario retributivo è legato alla segregazione settoriale, il che significa che le donne hanno maggiori probabilità di lavorare in settori meno retribuiti come l’assistenza, la sanità e l’istruzione. I lavori dominati dalle donne sono spesso sistematicamente sottovalutati.
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Disparità nella distribuzione del lavoro retribuito e non retribuito: Le donne tendono a lavorare più ore alla settimana rispetto agli uomini. Tuttavia, le donne dedicano più ore al lavoro non retribuito, come l’assistenza e le responsabilità domestiche.
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Il soffitto di vetro: La posizione nella gerarchia influisce in modo significativo sui guadagni, e le donne sono largamente sottorappresentate nei ruoli di vertice. Ad esempio, meno di un amministratore delegato su dieci di grandi aziende è donna.
Un altro esempio viene dal settore dei media. Uno studio del Reuters Institute dell’Università di Oxford ha rilevato che nel 2025 solo il 27 per cento dei 171 top editor di 240 marchi mediatici sono donne. Questo nonostante le donne rappresentino in media il 40 per cento dei giornalisti nei 12 mercati analizzati.
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Discriminazione salariale: In alcuni casi, le donne continuano a guadagnare meno degli uomini per svolgere lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.
La Commissione ha inoltre rilevato che la maggior parte del divario retributivo di genere nell’Ue rimane inspiegabile. Non può essere attribuito a fattori quali l’istruzione, l’occupazione, l’orario di lavoro o il settore economico in cui una persona è impiegata.
“Una maggiore trasparenza delle retribuzioni aiuterebbe a scoprire differenze retributive ingiustificate basate sul genere a parità di lavoro”, ha esortato la Commissione.
La direttiva dell’Ue sulla trasparenza delle retribuzioni mira ad affrontare questi problemi in modo globale.
Anche il tasso di occupazione è un indicatore chiave della parità di genere. Esistono ancora enormi disparità. Tra i 32 Paesi europei (Ue, Efta e Paesi candidati all’Ue), nel terzo trimestre del 2024 il tasso di occupazione degli uomini era superiore a quello delle donne.
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La media dell’UE era dell’80,9 per cento per gli uomini e del 70,9 per cento per le donne, con un divario di 10 punti percentuali.
La Turchia si distingue come un’eccezione, con un divario occupazionale di 38 punti percentuali a sfavore delle donne. Analogamente, il divario ha superato i 18 punti percentuali in Italia, Grecia e Romania.