Imprese rosa, Tuscia al top: sempre più donne a capo di aziende e start up


Il 30 per cento di aziende e start up ha donne a capo: trend è in crescita, ne parla Il Messaggero con l’intervento di Simonetta Coccia, Presidente del Comitato Piccola Industria di Unindustria Viterbo


Nel viterbese le imprese si tingono di rosa: il 30% dei manager è infatti donna. Un dato che fa spiccare la provincia per percentuale di quote rosa sopra a realtà come quelle di Roma e Milano, la prima con il 28,3% di imprenditrici ai vertici e la seconda con il 25,5%. Ne parla oggi Il Messaggero con l’intervento di Simonetta Coccia, Presidente del Comitato Piccola Industria di Unindustria Viterbo. A livello assoluto naturalmente il dato si ridimensiona, Viterbo è appena 73esima su 108 province italiane: sono 24 (su un totale di 80). A rivelarlo è l’ultimo Report, elaborato da Manageritalia, sugli ultimi dati ufficiali del 2023, resi disponibili dall’Inps secondo cui in Italia rispetto al 2022 si è registrato un aumento complessivo dei manager pari al 2,6%. 

 

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Uno sguardo attento sul trend della Tuscia lo restituisce Simonetta Coccia, amministratore unico del Salumificio Coccia Sesto, alla guida di un’impresa alimentare tra le più note del Viterbese, caratterizzata da una forte impronta al femminile. Da cinque anni è presidente del Comitato Piccola Industria di Unindustria Viterbo e in questa veste ha partecipato lo scorso 26 febbraio all’Assemblea della Piccola.

 

«Abbiamo discusso di crescita dimensionale e di accesso al credito, di rafforzamento e irrobustimento delle imprese che passa necessariamente anche per un accrescimento delle competenze manageriali. Anche e soprattutto femminili, a mio avviso». Nel Piano industriale del Lazio presentato qualche giorno fa da Unindustria e Regione Lazio, che prevede la messa a terra di circa 500 milioni destinati alle aziende, tra gli obiettivi c’è la creazione di 13mila occupati in più «e l’auspicio è che l’occupazione femminile occupi una quota rilevante». A rivelare in quali settori dell’economia locale la percentuale di donne al vertice è maggiore è ancora proprio Coccia. «Nel Viterbese le donne sono particolarmente presenti nei settori dei servizi e della salute, ma non mancano anche imprenditrici a capo di aziende della moda, del tessile o della manifattura, come per esempio le aziende del distretto ceramico di Civita Castellana. Questi ambiti tendono a valorizzare le competenze relazionali e gestionali, dove le donne spesso eccellono». Per rafforzare le quote rosa al vertice, per Coccia a livello locale e nazionale «sarebbe sicuramente utile implementare politiche di conciliazione lavoro-famiglia, come asili nido aziendali e orari flessibili. Inoltre, promuovere programmi di mentoring e formazione specifici per donne potrebbe aiutare a costruire una rete di supporto e a sviluppare competenze manageriali». Visto il trend positivo dell’ultimo periodo, «se le politiche di supporto e inclusione continueranno a svilupparsi potremo vedere un aumento significativo della presenza femminile ai vertici delle aziende». Come? Per la rappresentante di Unindustria, «serve soprattutto sviluppare la cultura d’impresa che, peraltro, insieme alla valorizzazione del potenziale turistico della Tuscia, sarà il leitmotiv del mio mandato, come d’accordo con il Presidente di Unindustria Viterbo Andrea Belli e come emerso anche durante l’insediamento del Comitato locale della Piccola industria lo scorso 29 gennaio, alla presenza del Presidente della Piccola di Unindustria Cristiano Dionisi».


In allegato l’articolo a cura di Renato Vigna.

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