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8 marzo: giovani donne manager in campagna. Lombardia capofila delle Regioni del Nord Italia

L’imprenditoria femminile giovane in agricoltura in Italia è un settore in crescita, sostenuto da incentivi pubblici e da una maggiore attenzione alla sostenibilità e all’innovazione. In tutto il Paese il numero di aziende agricole guidate da giovani donne è aumentato negli ultimi anni.

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Le donne imprenditrici in agricoltura rappresentano circa il 30% del totale delle aziende agricole in Italia. Il settore è sempre più attrattivo grazie all’agricoltura biologica, alla vendita diretta e alle nuove tecnologie.

Sostegni e finanziamenti

  • PSR (Piani di Sviluppo Rurale): offrono contributi a fondo perduto e prestiti agevolati per le nuove imprese agricole.
  • Resto al Sud: incentivo dedicato ai giovani imprenditori (under 56 nelle regioni del Sud).
  • ISMEA – Donne in Campo: finanziamenti agevolati per l’imprenditoria agricola femminile.
  • Agevolazioni fiscali per chi apre un’azienda agricola innovativa o sostenibile.

I temi da affrontare

  • Accesso ai terreni agricoli: uno dei principali ostacoli per le giovani imprenditrici.
  • Buon utilizzo dei finanziamenti: serve formazione per sfruttare al meglio i fondi disponibili.
  • Digitalizzazione: fondamentale per rendere le aziende più competitive sul mercato.
  • Rete di supporto: associazioni come Coldiretti Donne Impresa e Confagricoltura Donna aiutano a fare rete e trovare opportunità.

L’analisi di Coldiretti Lombardia

Con oltre 700 imprese agricole gestite da donne under 35, la Lombardia occupa una posizione di rilievo tra le regioni del Nord Italia per l’imprenditoria femminile giovane in agricoltura. E’ quanto emerge dall’analisi diffusa in occasione della Giornata internazionale della donna.
Le donne che hanno scelto l’agricoltura – sottolinea la Coldiretti – dimostrano capacità di coniugare la sfida di stare sul mercato con la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale e alle nuove generazioni, la valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità e il rispetto dell’ambiente.

Non è un caso, ad esempio – continua la Coldiretti regionale – che in Lombardia oltre la metà delle fattorie didattiche attive abbia come titolare una donna. Numeri che confermano la propensione delle imprenditrici agricole verso la multifunzionalità e verso il rapporto diretto con il consumatore, sia in termini di accoglienza sia in termini di educazione e formazione, soprattutto se si considerano anche quelle donne che, pur non essendo formalmente titolari d’impresa, forniscono un contributo determinante nella gestione di queste e altre attività aziendali.

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“Grazie alle opportunità offerte dall’agricoltura multifunzionale e alla legge di orientamento fortemente voluta da Coldiretti – dichiara Francesca Biffi, responsabile Donne Coldiretti Lombardia – le donne sono interpreti del cambiamento nelle campagne.

Nel corso degli anni il ruolo delle donne nelle imprese agricole è andato via via arricchendosi: oggi non solo ci occupiamo della casa e della famiglia, ma siamo protagoniste nella quotidiana attività di gestione, pianificazione e sviluppo aziendale”.



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