La Bce verso il taglio dei tassi dello 0,25%. L’effetto su mutui e prestiti


Roma, 6 marzo 2025 – La Bce (Banca centrale europea) si riunisce oggi per decidere un ulteriore (probabile) taglio dei tassi di interesse. Gli analisti, in considerazione della situazione economica internazionale e dei livelli di inflazione della Ue, danno quasi per certo un ulteriore ribasso dello 0,25%.

Un taglio dei tassi dello 0,25% determina secondo i calcoli effettuati dall’associazione consumatori Codacons, a regime, un risparmio sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia compreso tra i 13 e i 30 euro al mese.

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In particolare il Codacons ha stimato l’impatto sulle famiglie che hanno un mutuo a tasso variabile per l’acquisto di prima casa.

Christine Lagarde, presidente della Bce, annuncia il taglio dei tassi di interesse e una riduzione del costo del denaro

Ma che impatto avrà sui mutui il taglio dei tassi della Bce? I calcoli del Codacons:

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  • Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varierebbe tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra i 156 e i 324 euro.
  • Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrebbe un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, con una riduzione della spesa tra 180 e  360 euro annui.
  • Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua.

“Il sesto taglio consecutivo dei tassi alleggerirà la spesa degli italiani per i finanziamenti. – spiega il presidente Carlo Rienzi –. In base all’ultimo report di Bankitalia, in un anno i tassi di interesse sui mutui effettivamente praticati alle famiglie sono calati complessivamente dell’1,37% passando dal record del 4,92% di novembre 2023 al 3,55% di dicembre 2024”.

Calcoli sostanzialmente confermati dalla Fabi, il sindacato dei bancari. Un taglio del costo del denaro di 25 punti base (portandolo al 2,5%), determinerebbe un tasso fisso medio di un mutuo che potrebbe arrivare attorno al 2,65%, a fronte del 4% praticato fino a un anno fa e ci sarà “un impatto significativo sulle rate dei mutui, con risparmi che variano sulla base dell’importo finanziato e alla durata del prestito”, spiegano dalla Fabi.

La Fabi ha anche calcolato anche l’impatto sul credito al consumo, dove la media dei tassi d’interesse potrebbe scendere attorno al 7,65%, dopo che negli scorsi anni i tassi sui finanziamenti avevano abbondantemente superato quota 10%, raggiungendo picchi vicini al 15%. Per una una lavatrice da 700 euro, acquistata con un finanziamento di 5 anni, la rata mensile scenderà a 14 euro, per uno smartphone da 850 euro finanziato in 2 anni la rata si attesterà a 40 euro.



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