TRENTO. È stato firmato questo pomeriggio, 4 marzo, presso la sede della Camera di Commercio un accordo quadro fra l’Ente camerale, la Fondazione Bruno Kessler e l’Università degli Studi di Trento. Molte le tematiche su cui verteranno i programmi di interesse comune e le attività congiunte nell’ambito dell’intesa siglata dal presidente Andrea De Zordo, dal segretario generale Andrea Simoni e dal rettore Flavio Deflorian.
“Sottoscrivere questo Accordo Quadro con l’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio, Andrea De Zordo – rappresenta un passo significativo per consolidare una collaborazione volta a sostenere il tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Questa intesa non è soltanto un atto formale, ma un impegno concreto per accompagnare le imprese trentine nella sfida della trasformazione digitale e tecnologica. Viviamo in un’epoca in cui l’innovazione è la chiave per la competitività. Le aziende, in particolare le piccole e medie, devono poter contare su strumenti e competenze adeguate per affrontare la transizione digitale, la sfida della sostenibilità nonché le opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale e dalla cybersicurezza. Grazie a questa collaborazione, potremo fornire loro supporto, formazione e analisi economiche strategiche per accrescere la loro capacità di innovare e competere sui mercati”.
“Con la sottoscrizione di questo accordo” – ha sottolineato Andrea Simoni – per la prima volta saranno messe in campo delle progettualità che riuniranno insieme tre attori principali del sistema trentino: l’Università di Trento, motore di sviluppo e conoscenza, la Camera di Commercio, da sempre riferimento e vicina alle imprese, e la Fondazione Bruno Kessler, centro di ricerca che guarda al proprio territorio come a un laboratorio di innovazione. FBK crede fortemente in questa sinergia e con questo accordo apre i propri laboratori mettendo a disposizione competenze e strutture per la crescita comune”.
“L’accordo di oggi – ha affermato il rettore Flavio Deflorian – parte da esperienze che abbiamo già maturato negli anni scorsi, con iniziative e progetti mirati in ambiti di reciproco interesse, che ora, con questa intesa, possono avere una cornice più definita e uno sviluppo più significativo. La collaborazione con il sistema della ricerca trentino potrà aiutare la Camera di Commercio ad affrontare con ancora maggior sicurezza le sfide di oggi, dalle questioni relative all’innovazione a quelle che riguardano cybersicurezza e intelligenza artificiale. Temi di ricerca e sviluppo condivisi, su cui sia Università di Trento che Fondazione Bruno Kessler sono all’avanguardia. All’accordo quadro di oggi seguiranno accordi attuativi, in cui entreremo nel merito delle questioni, magari pensando a ulteriori progetti o iniziative congiunte nell’ambito dei dottorati di ricerca”.
Gli argomenti dell’accordo riguarderanno in particolare lo sviluppo sostenibile secondo i criteri dell’Agenda 2030; la promozione della cultura dell’innovazione presso le aziende trentine, con particolare riferimento ai temi della trasformazione digitale e della transizione 5.0, della cybersicurezza e dell’Intelligenza artificiale.
E ancora i cambiamenti tecnologici finalizzati ad avviare processi di innovazione; la proprietà industriale come strumento di crescita e di distintività dell’impresa; l’incremento delle competenze manageriali nelle piccole e medie imprese del territorio, nonché gli aspetti relativi all’analisi economica territoriale, con particolare attinenza alle tematiche della congiuntura economica e della struttura imprenditoriale e occupazionale della provincia.
La collaborazione potrà concretizzarsi nell’animazione di un network finalizzato al coinvolgimento del sistema delle imprese operanti sul territorio trentino; eventi e momenti informativi, nonché nella realizzazione di percorsi formativi anche attraverso Accademia d’Impresa.
Nell’ambito dell’Accordo Quadro, che avrà la durata di tre anni, sono inoltre previste analisi economiche da svolgersi congiuntamente, anche con la collaborazione di studenti e dottorandi messi a disposizione dall’Università.
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