Le imprese romagnole hanno investito e continueranno a investire. L’analisi del Centro studi di Confindustria Romagna dice in sostanza questo. La tendenza positiva si è manifestata nel 2024 con un aumento delle spese per investimenti del 22,5% rispetto al 2023. L’indagine, che ha preso come campione diverse imprese dei territori di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena, conferma poi che tale tendenza proseguirà nel 2025: la stima per quest’anno è di un’ulteriore crescita del 24%.
Pur con un focus particolare sul post alluvione, il campione delle aziende interpellate non è concentrato sulle zone alluvionate, ma comprende imprese dell’intero territorio che fanno parte del comparto manifatturiero e dei servizi. Per quel che riguarda la tipologia degli investimenti effettuati nel 2024, quelli più ricorrenti sono per impianti, macchinari e attrezzature (72%), software Ict (58%), formazione del personale (46%), ricerca e sviluppo (32%), digitalizzazione (30%).
Le previsioni per il 2025 vedono fra i più ricorrenti gli investimenti per impianti, macchinari e attrezzature (67%), software Ict (61%), formazione del personale (47%), tutela e sostenibilità ambientale (31%). “Emerge in prima battuta – riassume il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi – un’attenzione alla formazione del personale per affrontare le emergenze e alla predisposizione di piani di evacuazione, mentre per il futuro le esigenze si concentrano sugli investimenti strutturali, segno che le imprese confermano l’atteggiamento proattivo iniziale che fin dalle primissime ore ha contraddistinto la reazione del tessuto produttivo colpito dalla calamità”.
Per il futuro, dopo le alluvioni, le aziende ritengono necessari ulteriori miglioramenti strutturali (59,5% degli interpellati), l’implementazione di sistemi di monitoraggio e allarme avanzati (37,8%), e maggiore collaborazione con enti locali e comunità (27%).
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link