dai PPA al settore idrico


Sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 50 del 1° marzo 2025 è stata pubblicata la legge 28 febbraio 2025, conversione con modifiche del DL Emergenze-PNRR del 31 dicembre 2024, n. 208.

Nuovi interventi per il Lago Trasimeno nel DL Emergenze. Foto di lucia parrillo da Pixabay

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 2 febbraio 2025 è definitivamente entrata in vigore la Legge del 28 febbraio 2025, n. 20, conversione con modifiche del DL Emergenze-PNRR del 31 dicembre 2024, n. 208. Il provvedimento nato per offrire alcune misure organizzative urgenti per fronteggiare “situazioni di particolare emergenza”, riporta alcuni interventi fondamentali per il settore energetico e quello ambientale.

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A cominciare da una serie nuove norme per affrontare la siccità e migliorare le infrastrutture idriche, con un focus particolare sulla Sicilia e sul Lago Trasimeno. Per arrivare all’attuazione del capitolo RePower del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza).

DL Emergenze, gli interventi in Sicilia

Il provvedimento interviene sulle disposizioni del 2023 (art. 3 del DL 14 aprile 2023, n. 39) in materia di contrasto della scarsità idrica, assegnando al Commissario straordinario nazionale il compito di realizzare, attraverso la società Siciliacque, alcuni dissalatori (anche mobili) nei comuni di Porto Empedocle, Trapani e Gela. All’operazione è stato assegnato un budget massimo di 100 milioni di euro, per il 90% a valere a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Il resto sarà coperto dal bilancio regionale.

Lo stesso articolo definisce le modalità di trasferimento delle risorse e le procedure per gli appalti, con l’obiettivo di garantire la liquidità e l’efficienza degli interventi.

E sempre in Sicilia il Dl Emergenze PNRR dà la possibilità agli impianti industriali oggetto di ammodernamento di creare reti duali per il riutilizzo delle acque interne.

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Interventi per il Lago Trasimeno e altre misure idriche

Il provvedimento riserva un articolo anche alla manutenzione idraulica del Trasimeno, autorizzando la spesa di 1 milione di euro per il 2025 per interventi di carattere straordinario volti a ripristinare l’efficienza idraulica del lago. Vengono definite, inoltre, nuove norme per i commissariamenti e per velocizzare le procedure autorizzative in materia ambientale e di tutela dei beni culturali. Recita il decreto:

“In caso di mancata conclusione, entro i termini previsti […] dei procedimenti per il rilascio dei pareri e degli atti di assenso in materia ambientale, ivi compresi quelli di valutazione di impatto ambientale e di valutazione di incidenza, o relativi alla tutela dei beni culturali e paesaggistici, il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, sentito il Ministro della cultura per gli atti e i provvedimenti di competenza, assegna all’autorità competente un termine non superiore a 15 giorni per provvedere. In caso di perdurante inerzia, su proposta del Presidente del  Consiglio  dei  ministri,  sentita  l’autorità competente, il Consiglio dei ministri nomina un commissario ad acta al quale attribuisce, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti e i provvedimenti necessari, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Può  essere nominato commissario ad acta il Commissario unico […] Al commissario ad acta non spettano compensi, gettoni di presenza, rimborsi di spese o altri emolumenti comunque denominati”.

Proroghe

Infine due proroghe per il comparto idrico. Viene esteso fino al 31 dicembre 2025 il riutilizzo a scopi irrigui in agricoltura delle acque reflue depurate prodotte dagli impianti di depurazione; e prorogato al 30 giugno 2026 il termine per il completamento delle sperimentazioni sul deflusso ecologico da parte delle Autorità di bacino distrettuale.

DL Emergenze-PNRR, capitolo rischio idrogeologico

Il testo normativo modifica l’articolo 1, comma 438, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, introducendo un diritto di prelazione rafforzato per chi ha effettuato interventi di mitigazione del rischio idrogeologico su immobili pubblici che vengono venduti o ceduti.

Per ottenere questo diritto, i soggetti devono dimostrare di aver effettuato tali interventi tramite un’attestazione della regione o degli enti regionali competenti. Tale diritto di prelazione prevale, a parità di condizioni, su quello degli altri soggetti indicati nel comma 438 dell’articolo sopracitato, fatta eccezione per quanto previsto dal comma 437.

Il GSE nel Mercato dei PPA

Una delle grandi misure adottate dal Decreto Emergenze-PNRR riguarda l’attuazione della riforma numero 4 del capitolo Repower del Piano di Ripresa. E più precisamente lo sviluppo di una piattaforma di mercato per i contratti d’acquisto energetico a lungo termine in ambito rinnovabile (PPA – Power Purchase Agreement).

Il provvedimento entra nei meriti delle competenze assegnando al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) un ruolo diretto nella stipula dei PPA con le aziende. Vale a dire quello di garante di ultima istanza per la gestione dei rischi di inadempimento di controparte“.

Condizioni e modalità per questo ruolo saranno definite con un successivo decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica di concerto con quello dell’Economia. Lo stesso atto definirà anche i criteri di funzionamento del meccanismo e le procedure operative per l’utilizzo delle risorse destinate alla garanzia, nonché i requisiti e gli obblighi di garanzia per i contraenti, e le misure disciplinari in caso di inadempimento. All’ARERA il compito di stabilire il corrispettivo che i contraenti dovranno pagare per accedere alla garanzia del GSE.

Gli oneri previsti dalla misura? 45 milioni di euro l’anno per il periodo dal 2025 al 2027, da coprire con una quota parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica. 

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Leggi qui il testo coordinato del Dl 31 dicembre 2024, n. 208.

Leggi anche Decreto Bollette, le novità del DL da 3 mld approvato dal Governo



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