I finanzieri di Como hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di un funzionario di banca, emessa dal GIP del Tribunale di Monza. Contestualmente, è stato disposto il sequestro preventivo di oltre 56 mila euro. L’uomo è accusato di aver favorito un sodalizio criminale già smantellato il 5 novembre 2024 nell’ambito dell’operazione “Casa di Carta”.
Le indagini della Guardia di Finanza di Como avevano già portato alla luce un’associazione a delinquere con base a Monza, che avrebbe truffato lo Stato per oltre 13 milioni di euro, attraverso società fittizie utilizzate per ottenere finanziamenti garantiti all’80% da fondi pubblici.
Il funzionario bancario arrestato redigeva relazioni false per facilitare l’approvazione dei prestiti, ricevendo in cambio pagamenti illeciti sia tramite bonifici che in contanti. Il sistema si avvaleva anche di un’agenzia finanziaria di Brescia, che curava le pratiche per rendere più agevole l’accesso ai finanziamenti illeciti, percependo una percentuale sugli importi erogati.
L’inchiesta ha già portato all’arresto di 19 persone, accusate di associazione a delinquere, truffa aggravata, riciclaggio e autoriciclaggio, con sequestri per 13,8 milioni di euro.
L’operazione rientra nella più ampia strategia della Guardia di Finanza per contrastare le frodi fiscali, che alterano la concorrenza e penalizzano l’equità sociale.
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