Nonostante l’aumento degli investimenti tecnologici, le piccole e medie imprese della Sardegna mostrano un livello di maturità digitale ancora insufficiente. Confartigianato avvia un progetto per colmare il divario.
Negli ultimi anni, le piccole e medie imprese (PMI) della Sardegna hanno intensificato gli investimenti in tecnologie digitali, passando dal 48,6% nel 2019 al 64,5% nel 2024. Tuttavia, nonostante questo incremento, l’indice di maturità digitale delle aziende isolane rimane insufficiente, attestandosi su un valore inferiore a 2 su una scala da 1 a 4. Questo dato evidenzia la necessità di interventi mirati per colmare il divario tecnologico e rendere le imprese sarde più competitive a livello nazionale e internazionale.
Per affrontare questa sfida, Confartigianato Imprese Sardegna ha lanciato l’iniziativa “Gate4Innovation“, un progetto volto ad accompagnare 100 PMI dell’isola in un percorso di innovazione digitale. L’obiettivo è fornire supporto e strumenti necessari per migliorare le competenze tecnologiche, ottimizzare i processi produttivi e accrescere la presenza sul mercato digitale. Questo progetto rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle imprese locali, spesso caratterizzate da risorse limitate e da una scarsa conoscenza delle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.
L’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato, basata su dati UnionCamere 2022, ha messo in luce come molte PMI sarde abbiano avviato investimenti in tecnologie digitali, ma senza una strategia integrata e una formazione adeguata, rischiando di non sfruttare appieno le potenzialità offerte dall’innovazione. La mancanza di una visione strategica e di competenze specifiche rappresenta un ostacolo significativo per l’evoluzione digitale delle imprese.
L’uso dell’intelligenza artificiale
Un altro aspetto rilevante è l’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore commerciale. Secondo uno studio della Uiltucs Sardegna, il 30% delle aziende sarde del commercio ha iniziato a utilizzare l’IA per la gestione dei turni di lavoro. Se da un lato questo rappresenta un passo avanti verso l’efficienza organizzativa, dall’altro solleva preoccupazioni riguardo alle condizioni lavorative dei dipendenti. È fondamentale che l’implementazione di nuove tecnologie avvenga in modo equilibrato, garantendo benefici sia per le imprese che per i lavoratori.
La Regione Sardegna ha riconosciuto l’importanza della digitalizzazione non solo per le imprese, ma anche per le amministrazioni locali. Nel settembre 2024, sono stati stanziati 3,8 milioni di euro per supportare 88 comuni nel processo di digitalizzazione. Questo investimento mira a creare una rete capillare di punti di accesso ai servizi digitali, facilitando l’inclusione digitale dei cittadini e promuovendo una cultura dell’innovazione diffusa su tutto il territorio regionale.
La formazione per le aziende
Inoltre, l’educazione e la formazione rivestono un ruolo cruciale nel processo di digitalizzazione. Nel febbraio 2025, è stato avviato un progetto online di alta formazione, con oltre 200 corsi gratuiti rivolti a studenti, docenti e lavoratori. L’obiettivo è fornire competenze avanzate in settori chiave come l’intelligenza artificiale, la gestione dei dati e la sostenibilità digitale, preparando le nuove generazioni e la forza lavoro attuale alle sfide del mercato globale.
Sebbene le PMI sarde abbiano compiuto progressi significativi negli investimenti tecnologici, è evidente la necessità di un approccio più strutturato e integrato per aumentare il loro livello di maturità digitale. Iniziative come “Gate4Innovation” di Confartigianato, gli investimenti regionali nella digitalizzazione dei comuni e i programmi di formazione avanzata rappresentano passi fondamentali per colmare il divario digitale e promuovere una crescita sostenibile e competitiva dell’economia sarda.
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